È partito oggi, alla Scuola Edile di Verona ESEV-CPT, un nuovo progetto per l’inserimento socio-lavorativo in imprese edili, di personale migrante o fragile. L’iniziativa nasce sulla scorta di una precedente esperienza e giunge quest’anno alla sua seconda edizione, per rispondere alla necessità di stabilità dei soggetti coinvolti.
A collaborare per la sua realizzazione, infatti, sono ESEV-CPT, ANCE Verona, la multinazionale specializzata in ricerca, selezione e formazione di risorse umane Randstad e il Fondo Formazione lavoratori in somministrazione Formatemp, con il supporto del Comune di Verona. Insieme, ancora, ad alcune tra le realtà veronesi attive nell’accoglienza di migranti e rifugiati: il Centro Polifunzionale Don Calabria e la Caritas Diocesana Veronese.
Dall’unione di tutte queste realtà è nata l’idea di un percorso formativo e professionale strutturato, pensato per garantire una stabilità lavorativa a soggetti fragili e un pacchetto di competenze tecniche, spendibili immediatamente nel settore delle costruzioni.
Prima giornata di colloqui oggi in ESEV-CPT, dunque, per selezionare i candidati che inizieranno a lavorare part time in aziende del settore con contratti in somministrazione, grazie a Randstad. Un primo stemp che verrà completato da 80 ore di formazione iniziale gratuita nella sede della Scuola Edile e che potrà proseguire con un contratto di lavoro full time in somministrazione e la possibilità di successiva assunzione diretta da parte delle aziende.
Il progetto di formazione e contemporaneo avviamento alla professione avrà durata totale di un mese, durante il quale i lavoratori verranno seguiti e monitorati, per garantire a loro, alle aziende e ai partner coinvolti, un inserimento fluido nel mondo del lavoro.
L’obiettivo, infatti, è di implementare sempre di più questa iniziativa, perché pssa ripetersi per future edizioni e supportare altri soggetti fragili e imprese alla ricerca di operatori edili.
A raccontarlo, oggi, anche il direttore della scuola Giovanni Zampieri, che potete ascoltare nel video qui sotto: